Le grandi banche internazionali si stanno preparando per l’imminente rivoluzione tecnologica. Hsbc ad esempio ha messo nero su bianco quelle che, secondo i suoi vertici e i suoi consulenti, saranno le sei nuove professionalità necessarie nella finanza digitale. La mossa non stupisce. La banca inglese, che si è recentemente impegnata a investire 17 miliardi di sterline nell’innovazione digitale, sta reclutando oltre mille professionisti per funzioni legate alla tecnologia come user interface designer, digital product manager, ingegneri del software e altro. Mentre insomma la rivoluzione digitale procede, per le banche la caccia di talenti sarà sempre più competitiva con l’emergere di sempre nuove figure legate alla realtà virtuale, agli algoritmi predittivi e al conversational commerce.
«Molti dei ruoli e delle funzioni di domani oggi ci sono ancora sconosciuti», spiega Josh Bottomley, responsabile del digitale, del retail banking e del wealth management di Hsbc. «Una cosa è certa comunque: l’intelligenza artificiale non rimpiazzerà l’intelligenza umana. Saper combinare la migliore tecnologia con le capacità delle persone farà la differenza tra una buono e un’ottimo servizio al cliente». Per illustrare la portata del cambiamento in termini di funzioni e professionalità, Hsbc ha redatto un report delineando sei ruoli strategici per le banche del futuro. Eccoli:
1) Esperto in realtà virtuale: questo insieme di tecnologie dovrebbe assumere un ruolo particolarmente rilevante nelle banche del futuro, condizionando in profondità l’esperienza del cliente. Soluzioni di questo genere consentiranno infatti al consumatore di fruire dei servizi finanziari direttamente dal proprio smartphone o da altri più futuristici dispositivi utilizzando comandi vocali come in una filiale reale.
2) Esperto di intelligenza artificiale: l’impiego di algoritmi sempre più sofisticati a supporto dei processi decisionali sarà un tassello fondamentale degli istituti di credito. Tali algoritmi dovranno essere costantemente monitorati ed aggiornati sia per migliorare l’esperienza del cliente che per allinearsi alle richieste di carattere regolamentare.
3) Conversational Interface Designer: questo futuristico ruolo è sostanzialmente legato alla progettazione di quei dispositivi che, come i chatbots, consentiranno al cliente di restare costantemente in contatto con la propria banca attraverso canali vocali o di testo. In sostanza la mediazione della macchina consentirà di rendere più flessibile e specialistica la risposta della banca, individuando subito le necessità del cliente.
4) Consulente universale: il bancario di oggi diventerà qualcosa di piuttosto diverso, anche se la sua vocazione non sarà snaturata. Il professionista del credito dovrà essere in grado di servire il cliente attraverso i vari canali, dall’app allo sportello, mostrando così una buona padronanza della tecnologia nelle sue più recenti evoluzioni e una conoscenza approfondita dei prodotti e dei servizi.
5) Ingegnere dei processi digitali: i canali commerciali della banca dovranno essere monitorati costantemente sia per garantire l’efficienza di risposta che per mantenere alti standard di sicurezza per il cliente. L’analisi di questi flussi sarà appannaggio di figure specifiche in grado di diagnosticare rapidamente i problemi e mettere in campo soluzioni.
6) Gestore dei rapporti con i partner: la banca non sarà più un ecosistema chiuso in se stesso, ma dovrà costantemente dialogare con soggetti non bancari come le fintech o i grandi gruppi tecnologici. Per gestire e organizzare questi rapporti serviranno professionalità specifiche che conoscano le diverse anime del sistema finanziario e siano in grado di metterle in contatto proficuamente.
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