Il più grande e più importante compromesso a cui tutti devono essere disposti a scendere è quello di raccontarsi ogni giorno con sincerità e con dettagli personali.
Twitter, Facebook, LinkedIn non possono essere, e non lo sono per natura, delle piattaforme su cui sistemare delle informazioni che poi non si vanno più a controllare e ad aggiornare. Piuttosto devono essere il racconto quotidiano del vostro passato e del vostro presente, per avvicinarvi agli obiettivi che volete raggiungere nei prossimi mesi, come farvi invitare come relatori ad un appuntamento pubblico; o nei prossimi anni, come ad esempio cambiare lavoro. Per questo dovete essere disposti a parlare dei vostri piaceri, dare le vostre opinioni, taggare le vostre foto anche, di lavoro e private. Se volete fare “Personal Branding”, quindi, apritevi e mettete sotto ai riflettori il vostro lavoro, le vostre passioni, i vostri desideri, le vostre attività e poi mantenete una comunicazione costante con chi ha deciso di seguirvi: vi permetterà di raggiungere ancora più persone e avvicinarvi ai vostri traguardi.
Per il secondo appuntamento con la nostra “Formazione a Colazione”, all’interno del palinsesto il Tempo delle Donne dedicato ai cambiamenti che stanno caratterizzando le donne e l’Italia, e in collaborazione con ValoreD, il guru indiscusso che ci ha guidato alla scoperta del Personal Branding è stato Marco Massarotto, Co-fondatore e partner di Hagakure, una delle più importanti agenzie di comunicazione digitale italiane; ma sono state fondamentali anche le testimonianze di due professioniste come Francesca Parviero, Specialista di Social Media e Coach per il Personal Branding e Sabrina Lucini, E-Commerce Manager di IKEA Retail e consigliera di ValoreD. Marco Massarotto ci ha fatto capire subito l’importanza del tema con una slide significativa: i Social Media sono, senza dubbio, uno “stile di vita” che si svolge quasi tutto il tempo sul nostro cellulare ed è fatto proprio per tutte quelle persone che pensano di non avere tempo per usarli e si disperano perché non sanno come sfruttarli. La verità è che sono molto più accessibili di quanto non si pensi, non impegnano troppo tempo durante la giornata e anche con poco si possono raggiungere dei risultati soddisfacenti. Tutto facile? No, soprattutto se bisogna ancora prendere confidenza e se avete solo un profilo sui Social principali (attenzione: non essere sul web con una propria pagina non viene preso in considerazione). Non è tutto scontato neanche per chi li usa più spesso: il salto di qualità sta nell’imparare a usare i trucchi della rete per fare emergere i contenuti che scegliete voi.
Una lezione in dieci punti fondamentali che potete rileggere con calma a questo link. Se volete promuovere la vostra storia ma non ve la sentite di mantenere un dominio con il vostro nome e cognome, sappiate che questi, nome e cognome saranno le chiavi più importanti per farvi trovare dai motori di ricerca e farvi associare ai contenuti che preferite. Ogni Social media ha una caratteristica che lo distingue e che può valorizzarvi in modo diverso. La biografia di Twitter, ad esempio, è l’occasione per raccontare, in pochi caratteri e con un tono simpatico, la vostra vita.LinkedIn invece ha bisogno di essere compilato in ogni suo campo con precisione, con più dettagli aggiornati. Le immagini di Facebook, poi, sono da sfruttare per “mostrare” la vostra vita, sia che scegliate di mettere nella vostra copertina la foto del vostro gruppo di lavoro, sia con una breve gallery del vostro ultimo viaggio.
Siate sempre ordinati, archiviate articoli e link che raccogliete sul web e se non li conoscete, imparate il significato di termini come “tag”, “feed” e “bookmarking”: vi saranno molto utili. Se poi avete deciso di aprire un blog, sappiate che la generosità nel condividere la vostra “conoscenza” verrà riconosciuta solo se sarete in grado di offrire un contenuto diverso, originale. Se sarete più bravi degli altri riuscirete a guadagnarci anche soldi veri. Infine misuratevi, sempre: quanti sono i vostri contatti? Quanti di questi si sentono coinvolti da quello che scrivete e potenzialmente lo rilanceranno? Solo in questo modo potrete sapere se state andando nella direzione giusta o se dovete migliorare e ricordate che il web non dimentica perciò attenzione a gaffe ed errori che potrebbero tornare a galla in futuro.
Avete mai fatto “egosurfing”? Cioè avete cercato il vostro nome sui motori di ricerca? Probabilmente sì e avete fatto bene, come ha spiegato Francesca Parviero, anzi fatelo su browser diversi, per verificare quali informazioni vengono esaltate e quali invece rimangono nascoste. E ancora se quelle che volevate mantenere private sono rimaste tali. Controllare tutto è impossibile ma un buon margine per scegliere cosa condividere e con chi lo abbiamo tutti grazie ai filtri, alle liste e alle regole della privacy del vostro Social.«Mantenere dei profili attivi e aggiornati è come prepararsi alla prova costume: pensarci solo quando mancano due settimane alla spiaggia, quindi solo quando cercate lavoro, non vi porterà ad ottenere grandi risultati» ci dice Sabrina Lucini.
Non è un caso se i Social network si chiamano proprio “sociali”. Si basano su connessioni che possono darci la possibilità di avvicinare persone lontane da noi, fisicamente o per importanza, e hanno tutti i vantaggi di una vetrina sul mondo ma poi in cambio chiedono di essere curati e arricchiti con costanza. Se saremo fortunati, e bravi, capiterà anche a noi di trovare un’amica, oltre che collaboratrice, come a Francesca e Sabrina, che concludono confermando quanto Networking, tema del primo incontro di Formazione a Colazione, e Personal Branding siano legati tra loro. Insieme saranno in grado di dare una spinta alle giovani donne di domani? Lo potremo chiedere alla prossima ospite-formatrice Maria Cristina Bombelli, che ci aiuterà a capire come si progetta in modo intelligente il proprio futuro. Vi aspettiamo il 10 aprile.
Kibra Sebhat - La 27 ora - Corriere della Sera (http://27esimaora.corriere.it/articolo/sapete-cose-e-come-si-fapersonal-branding/
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