Siamo nell’era di Internet 2.0 dove la comunicazione ormai è “glocal”, globale e locale allo stesso tempo, la mobilità e le app (applicazioni per smartphone e tablet) ci permettono di ricevere e trasmettere informazioni praticamente da ogni luogo. Siamo in un’era dove il business cambia velocemente e la tecnologia è fondamentale per rimanervi. E siamo anche in un periodo di grande difficoltà economica per le imprese e per le famiglie. Ma ogni crisi può diventare un’opportunità come ci spiega la filosofia orientale che utilizza lo stesso ideogramma per rappresentare questa situazione.
Cambiano le regole ugualmente nell’offerta enogastronomia e così molti ristoranti, anche quotati, hanno deciso da tempo di proporsi sulle piattaforme di “gruppi di acquisto” tipo Groupon il più famoso, Groupalia, Bazarcoupon, ecc., con offerte veramente speciali. In momenti di crisi dove si taglia sul superfluo e dove pure le pizzerie sono in difficoltà, è sempre più faticoso attirare clienti e garantire un numero di coperti costante. Soprattutto se un ristorante è “griffato” e magari decentrato rispetto alle grandi città. Come si dice quindi si fa di necessità virtù e è spinti a provare formule nuove e strade impensabili qualche anno fa.
Mi è capitato così che curiosando nella rete abbia incrociato un’offerta anche del nostro San Domenico ad Imola. Ristorante con 2 stelle sulla guida Michelin. L’offerta era “ghiotta” in tutti i sensi: 119 Euro per un menù di coppia che comprendeva un flùte di Franciacorta come aperitivo, un’entrèe, un antipasto, un primo, un secondo, il dolce e la (famosa) piccola pasticceria del San Domenico. Vino escluso ma con il 15% di sconto sull’eventuale bottiglia scelta.
Ci ho pensato un poco se provare quest’esperienza perché avevo letto su alcuni blog molte critiche su queste formule. La disapprovazione che generalmente viene mossa ai ristoratori, dopo aver fatto la visita “in offerta”, è quella che faticano a capire che non dovrebbero esserci disparità di trattamento tra chi paga il prezzo pieno e chi compra il coupon scontato su internet. Ai Portali che offrono questo servizio invece viene imputata leggerezza e scarso controllo sulle proposte. Vero è che piattaforme d’acquisto come Groupon non servono a riempire dei tavoli e neppure ad aggiustare i conti. Sono un vero e proprio investimento, un efficace mezzo per farsi pubblicità, per far conoscere la bontà della propria cucina e per provare a conquistare nuova clientela. Non tutti quelli che usufruiscono delle offerte di Groupon sono persone che cercano sempre e solo l’affare.
Un po’ perché sono un curioso delle nuove tecnologie un po’ per gusto della sperimentazione mi sono deciso e ho aderito alla proposta pagando con carta di credito l’importo. Mi è arrivata immediatamente una prima email dove mi confermavano l’operazione e il giorno dopo ne ho ricevuta un’altra che mi avvertiva che potevo contattare il partner, il ristorante, per fissare la data. Così ho fatto e mi sono presentato nel giorno stabilito.
Nonostante Groupon non sia stato molto chiaro nell’illustrare gli step da seguire per la prenotazione e il menù previsto, Natale Mercatilli vero maestro di sala non ha fatto alcun problema sfoderando tutta la professionalità e il servizio che si possono avere in questo ristorante. Scelti i piatti si è iniziato: flùte di aperitivo e una piccola insalatina d’asparagi con guanciale croccante; il famoso Uovo Mollè, famoso come l’altro Uovo in Raviolo (entrambi i piatti provengono dalle segrete ricette di Nino Bergese il famoso cuoco dell’aristocrazia che ruotava intorno a casa Savoia); Gnocchi di “Patata Rossa” di Imola al lardo di Arnad, fave novelle e pomodorini confit al timo; Guancialino di vitello brasato con polentina gratinata al formaggio di fossa; tris di dolci fantastici accompagnati dalla piccola pasticceria e caffè finale.
Il test è stato veramente positivo e sono rimasto molto soddisfatto. Nessun trattamento diverso né atteggiamenti sgraditi. Tutt’altro. Non voglio dubitare sulla veridicità dei commenti che ho letto in Rete, ma come tutte le cose di questo mondo la ricetta giusta la fanno gli uomini. Se il ristoratore ha ben inquadrato l’utilità e l’obiettivo che si pone con questo tipo di iniziative e il cliente non si avvicina in modo prevenuto o diffidente, ritengo che non si corrono rischi di brutte sorprese. Naturalmente l’eccezione non fa la regola.
Pierangelo Raffini per Leggilanotizia
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