Resilienza. Questa dovrebbe essere la parola d'ordine oggi nel mondo dell'imprenditoria. Alle prese con la recessione e con le conseguenze dei processi di ristrutturazione, la resilienza connota la capacità di resistere, di accusare il colpo, ma di riuscire comunque a uscirne migliori. La resilienza è il processo di riadattamento di fronte ad avversità traumi, tragedie, minacce, o anche significative fonti di stress per seri problemi legati a pesanti situazioni finanziarie e lavorative. Resilienza significa riprendersi dalle esperienze difficili. Con le proprie forze.
I resilienti sono abili "bricoleur" della vita, capaci con pazienza e con tenacia di usare tutto quello che hanno a disposizione, anche se non si tratta delle risorse ideali, per trovare una via di uscita dai problemi. Fanno tesoro del passato per vivere il presente ed esserci anche nel futuro. L'obiettivo è restare a galla. Anche se la fase lavorativa non è la migliore. Good enough. Resistere.
Approfittare anche di questi momenti per riflettere, magari fare un pò di "downshifting", scalare un pò le marce, recuperare tempo per sé, lasciare più spazio alla meditazione, darsi altre priorità. Ma non mollare.
Approfittare anche di questi momenti per riflettere, magari fare un pò di "downshifting", scalare un pò le marce, recuperare tempo per sé, lasciare più spazio alla meditazione, darsi altre priorità. Ma non mollare.
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