Credendo in Dio ho sempre pensato alla morte come un fatto ineluttabile. Non ho mai cercato di comprenderne, da semplice uomo, la ragione, certo che vi sia comunque un disegno per ognuno di noi voluto dalla Provvidenza.
Oggi siamo, domani potremmo non esserlo più. Eppure noto che molta gente attorno a me prova ripugnanza nel pensare alla propria morte, evita accuratamente di rifletterci. Passiamo molta parte della nostra vita ad accumulare beni come se potessimo portarceli con noi. Penso sia giusto pensare e fare progetti come se non si dovesse morire mai, ma è sempre saggio imparare a vivere meditando, di quando in quando, che la morte è parte integrante della vita poiché essa ha un inizio e una fine. E su questa noi non ne abbiamo visibilità.
La riflessione su questo tema è sempre d'aiuto di fronte ad un nostro atteggiamento egoistico verso il prossimo.
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