"Il capitalismo egoista è una forma di politica economica avanzata caratterizzata da quattro tratti distintivi. Il primo è che il successo di un'azienda è ampiamente giudicato dalla sua quotazione in borsa, invece che dalla sua forza intrinseca o dal contributo che può offrire alla società e all'economia. Il secondo è una forte spinta a privatizzare i beni e i servizi della collettività, come l'acqua, il gas, l'elettricità. Il terzo è una regolamentazione minima dei servizi finanziari e del mercato del lavoro, che comprende l'approvazione di pratiche lavorative tese a favorire i datori di lavoro e sfavorire i sindacati, rendendo più semplici assunzioni e licenziamenti. Inoltre, nell'imposizione delle tasse non si tiene conto della ridistribuzione della ricchezza; per le grandi aziende e i ricchi è più facile evitarle, e rifugiarsi nei paradisi fiscali senza infrangere la legge. Il quarto tratto è la convinzione che le forze di consumo e di mercato possano soddisfare qualsiasi tipo di necessità umane." Il brano, tratto da un capitolo del libro, è significativo sul suo contenuto. Libro interessante anche se impostato su dati, situazioni e storia del mercato economico americano, ma è sempre più vero e riconosciuto che tendenze, mode, riflessi e conseguenze si manifestano - per effetto della globalizzazione - sempre più altresì nel vecchio continente. Alcuni capitoli li ho trovati illuminanti.
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